Si sta ormai rasentando il ridicolo… Il MET inglese, con non poco sforzo (comunque da elogiare) ammette finalmente che il futuro del Sole e delle sue macchie indicano che ci dobbiamo aspettare una piccola era glaciale con un picco verso il 2050. Un qualcosa di comparabile al minimo di Maunder (mica da ridere…). Fortunatamente, però, abbiamo il riscaldamento globale che riuscirà a controbilanciare il grande freddo e la temperatura non avrà drastici cambiamenti. A chi dobbiamo dire grazie? Al riscaldamento globale o al Sole?
Eh sì, cari amici, ci mancava proprio la sesta estinzione (sembra quasi di parlare di Nostradamus…) per cercare di ridare vigore al riscaldamento globale che sta tristemente languendo. Se poi la mettiamo insieme alla Enciclica del Papa, dobbiamo dire che il terreno per la prossima riunione sul clima di Parigi è stato preparato molto bene. Forza e coraggio.
I G7 si riuniscono, come al solito, e il “clima” è sempre lo stesso sia nei lussuosi alberghi dei Grandi della Terra che nelle previsioni terrificanti del riscaldamento globale. Si invita, inoltre, a produrre energia alternativa a basso prezzo e poi si combatte chi riesce a farlo.
Sono ormai decenni che di tanto in tanto si comunica ufficialmente la data relativa al punto di non ritorno dovuto al riscaldamento globale. Un punto di non ritorno che è ovviamente legato alle “esatte” previsioni dei catastrofisti. E’ molto interessante fare un piccolo elenco di questi annunci che hanno accompagnato la nostra vita, ormai “sicuramente” in balia di una terra inospitale e agonizzante.
Una recente analisi statistica della GALLUP ha dimostrato che solo un terzo degli americani ha ancora paura del riscaldamento climatico, malgrado il lavoro incessante e martellante dei media e degli ambientalisti. Forse, non sono poi così ingenui…
Sfruttando due vecchi articoli, e una news piuttosto importante per la climatologia “seria”, richiamiamo uno dei fenomeni più affascinanti che l’atmosfera terrestre costruisce insieme a tanti amici alieni.
Un’intervista molto interessante e significativa vede al centro uno dei massimi studiosi del clima terrestre e dell’effetto serra. Parlo di Richard Lindzen, sulla cui autorità scientifica nessuno può sollevare dubbi.
Una vignetta che vale più di tante parole...
Una personale riflessione sulla ormai assodata fermata del riscaldamento globale che si cerca in qualche modo di spiegare senza, però, rivedere concretamente alcuni concetti presi come atti di fede.
Poche righe per fare il punto sulla "tragica" situazione energetica mondiale e di come tutto ciò era facilmente prevedibile già nel 2011. Se c'ero riuscito io... figuriamoci i governi mondiali...
Vi allego il link a un interessantissimo articolo riguardante il riscaldamento globale e i suoi risvolti "etici". Quello che potrebbe essere considerato un perfetto esempio di "cargo cult" alla Feynman, viene analizzato e vivisezionato sotto tutti i punti di vista.
Senza chiedersi le motivazioni, un numerosissimo gruppo di trichechi, visto su una spiaggia in Alaska, ha fatto gridare alla loro scomparsa a causa (guarda un po’?) del riscaldamento globale. Una conclusione forse un po’ troppo frettolosa. Ma tant’è…
Sono ormai18 anni che il cosiddetto riscaldamento globale si è fermato. La pausa è diventata maggiorenne ed è interessante conoscere cosa ne pensa un celebre climatologo americano. Le sue sono parole pacate e scientificamente umili, come dovrebbe sempre essere. Fa ridere pensare, invece, alle decine di tentativi che si stanno costruendo a tavolino per trovare una soluzione “politico-scientifica" alla pausa del “catastrofico” riscaldamento ormai troppo lunga per essere tacciata come trascurabile incidente di percorso. Come sarebbe bello parlare di clima solo come argomento scientifico!
Un articolo di quelli che non possono essere trascurati, sia per gli autori che per la prestigiosa rivista che lo ospita, ridimensiona drasticamente il contributo della CO2 sulla climatologia terrestre. Vanno trovati altri “nemici” (o amici) e vanno riscritti i programmi usati finora dall’IPCC.
Piuttosto che la ormai ridicola paura del riscaldamento globale che deve sempre iniziare a far vedere i suoi effetti catastrofici, ma che ritarda sempre di più, alla faccia delle previsioni che ci ossessionano ormai da decenni, sarebbe molto più importante analizzare con maggiore serietà l’influenza dell’attività solare con il vestito più esterno della Terra. Stiamo guardando la pagliuzza nell’occhio del vicino e trascuriamo la trave che abbiamo nel nostro… Spero di rispondere alla domanda di Walter e di innescare una discussione più ampia.
Quando il “topo” è uno dei più grandi climatologi esistenti e la “nave” è la sempre più traballante certezza in un tragico futuro della Terra dovuto al riscaldamento globale, sarebbe più che doveroso fermarsi a riflettere sia scientificamente che politicamente. Tuttavia, non credo proprio che questa notizia, a dir poco rivoluzionaria, sarà mai data dai media. Chissà come mai…?