Vulcani di ghiaccio, terreno che cambia da zona a zona, satelliti che si sono probabilmente formati mettendo insieme oggetti più piccoli… se non è un mondo attivo e “caldo”, questo, non lo è nessuno! Stiamo parlando di Plutone e della missione New Horizons che dopo essere stata bersaglio di critiche e di scarse aspettative, dopo il declassamento di Plutone, sta dimostrandosi un punto chiave nella conoscenza del Sistema Solare, aprendo nuovi stimolanti interrogativi. Inoltre dimostra che il freddo non spaventa di certo i “pianeti” (qualsiasi siano le loro dimensioni).
I media si occupano di esopianeti, di superterre, di dischi proto planetari, alla disperata ricerca di un altro mondo abitato, possibilmente, in un lontano futuro, da asservire come fatto per le Americhe. Ciò che gira attorno a stelle lontane può, però, riservare altre sorprese sicuramente di pari interesse se non maggiore. Che ne dite di esosatelliti e di esoanelli?
Questo articolo lo consiglio vivamente per due motivi essenziali. Innanzitutto, perché mostra come il mistero delle tre eclissi solari di Giove da parte di Callisto sia un’applicazione semplice e perfetta del moto apparente dei pianeti nella volta celeste, niente di meno e niente di più. Inoltre, perché dimostra come gli antichi greci sarebbero stati perfettamente in grado di spiegarlo e prevederlo senza computer e programmi “a scatola chiusa”. In altre parole, chi conosce e ha capito il moto apparente dei pianeti DEVE automaticamente comprendere anche questo “mistero” tutt’altro che misterioso.
Invece di cercare pianeti piccoli e rocciosi nelle giuste zone attorno alle stelle, potrebbe essere più facile puntare l’attenzione sui satelliti dei giganti, posti nelle stesse posizioni. Ve ne sono sicuramente di più.
Il 23 luglio del 2012 poteva essere un giorno che non si sarebbe dimenticato tanto in fretta. Poteva significare una catastrofe immane per un mondo che sembra non poter più vivere senza la tecnologia elettronica. Siamo stati fortunati… sarebbero bastati nove giorni di differenza e sul nostro pianeta sarebbe caduto un silenzio dalle conseguenze inimmaginabili. La colpa è del Sole e dei suoi rari (fortunatamente) momenti di pazzia.
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