La soluzione è più facile di quello che si potrebbe pensare. In realtà, il numero infinitesimo di secondi di ritardo al secolo farebbe pensare a un effetto altrettanto microscopico sullo spostamento delle coordinate stellari... e, invece, superiamo di gran lunga le previsioni.
Una domanda oltremodo facile a cui è già stata data la risposta attraverso i commenti. Comunque, affrontiamo la risposta compiutamente.
Un esercizio veramente banale per chi ha capito la relatività ristretta e il diagramma di Minkowski, in particolare. Io, come spesso amo fare, lo risolvo in modo puramente geometrico.
Come già detto, in fisica esistono molto spesso procedimenti diversi per risolvere un certo problema. La soluzione che riporto io potrebbe anche non essere la più rapida. La difficoltà dell’esercizio sta nella stretta relazione esistente tra il moto del cubo e quello del cuneo (e viceversa). Una sola forza si scompone e si ricompone intrecciando le accelerazioni finali dei due corpi in movimento.
La soluzione che propongo io è sicuramente molto lunga, ma ha lo scopo di richiamare molti concetti importanti del moto parabolico.
L'orologio a luce messo in orizzontale ci dona subito una risposta positiva... ma anche il grande amico Minkowski.
Come anticipato, il problema è decisamente facile e ha il solo scopo di richiamare la differenza che esiste tra baricentro geometrico e centro di massa.
L'isola che non c'è, in realtà, c'è ed è legata ad una delle prime curve frattali proposte, ben prima che i frattali fossero introdotti e studiati con grande attenzione. Tutto il quiz è stato "montato" per potere parlare delle sue caratteristiche veramente speciali.
Il quiz, pur se leggermente romanzato, è uno dei tipici esercizi di Fisica classica che si incontrano quando si studia la quantità di moto. In particolare, la legge di conservazione della quantità di moto nel caso di sistemi isolati. Il sistema costituito, nel nostro caso, dalla barca con sopra il soldato e dall'ambiente circostante (acqua […]
Un problema che si risolve molto elegantemente lavorando solo con i vettori (e i versori), ricordando una classica operazione tra di loro.
Lo scopo principale di questo esercizio era quello di ricavare, dalle più note formule della cinematica, la cosiddetta "formula senza tempo", ossia quella che lega la velocità raggiunta da un corpo, in funzione della velocità di partenza e dell'accelerazione a cui è sottoposta (sparisce il tempo).
Le (poche) risposte arrivate hanno fatto subito capire che diverse sono le vie di soluzione e che molto importante è la scelta dell'origine degli assi. Proponiamo tutte e tre le risposte (compresa la mia), lasciando a voi la scelta della più elegante e immediata...
In attesa di unire domanda e risposta sotto un unico articolo didattico che arricchirà l'archivio nella categoria Fisica Classica, ecco la soluzione del quiz di cinematica rettilinea, di tale semplicità che sia Arturo che Marco hanno solo dato un aiutino, sperando in qualche nuovo temerario.
La soluzione è probabilmente più facile di quello che poteva sembrare a prima vista. Maurizio è riuscito ad arrivare al dunque (dovrebbe passare un mesetto a casa dei pappidi che ama veramente tanto). Tuttavia, io presento un’altra soluzione (ben poco diversa) che fa uso di un teorema di Euclide tra quelli meno noti…
Descriviamo a cosa va incontro il nostro Giacomino. Su consiglio dell'inesauribile Maurizio abbiamo anche valutato l'ipotesi di una scala costruita e fissata sulla Luna. Ovviamente, abbiamo avuto bisogno dell'aiuto dei Papallicoli... In questo modo, abbiamo perfettamente simulato le due piante di fagiolo del racconto originario...
Approfitto della soluzione del quiz di Capodanno per un brutale assaggio della materia (non dei cibi festivi!) e delle interazioni fondamentali. Cosa c’è di meglio della celebre frase di Feynman per il titolo? Su suggerimento di Paolo (il papallicolo) penso proprio che faremo uscire, tra non molto, un articolo ben più corposo e accurato sulle interazioni fondamentali…