Dopo aver preso in giro con ironia e sarcasmo i cosiddetti degustatori "professionisti" del vino, inventandosi storielle come quella sul profumo di secrezione di procione lavatore durante la stagione degli amori, oppure quella della storia d'amore (non a lieto fine, per fortuna) tra Chichitina, una timida molecola di banana, e il nobile lievito Isamilio dei Saccaromici di Cerevisia, Vin-Census, in uno dei rari momenti di serietà, questa volta ci spiega come mai è così critico nei confronti di chi pensa di poter giudicare l'amato nettare.
(a) La matematica è il linguaggio dell'Universo. (b) Anche il vino è Universo. (c) Vin-Census è un matematico.
Per la proprietà transitiva della Conoscenza: se (c) studia (a) e (b)⊂ (a) allora (c) studia (b) per mezzo di (a)... o no?!
Boh! Forse mi sono impapallicolinato perché sono un po' imbranato... sarà meglio che lasci al nostro Vin-Census il compito di dare una descrizione matematica del suo nettare di-vino! Cercate di capirla voi così poi me la spiegate!!
Chi ha seguito fin qui le appassionanti vicende di Vin-Census alle prese con il mondo del vino e si è divertito con lui quando ci ha insegnato a ruotare il calice nel giusto modo e con la giusta forza per contrastare la "malefica" forza di Coriolis, oppure quando ci ha spiegato quale posizione del polso e della schiena il degustatore deve tenere per evitare che gli effetti della marea luni-solare spezzino la catena dell'alcol etilico, si sarà chiesto come mai il Nostro Eroe si è allontanato dai blog enologici per tornare ad abbracciare il mai sopito amore per l'astrofisica... i due articoli che propongo oggi forse vi faranno intuire la risposta.
Questo racconto, cari amici lettori, è una vera chicca! Il bello è che l'ho trovato per puro caso mentre guardavo su Google le immagini relative al cono di luce e mi è caduto l'occhio su una che non poteva non essere opera del nostro Enzone (è quella che ho messo in evidenza sotto il titolo di questo articolo). Quindi ci ho cliccato sopra e ho scoperto questo bel racconto e un altro, che vi proporrò presto. Rimanete sintonizzati!
L'ormai ben nota passione del nostro Vin-Census per il nettare di...vino lo ha portato, tra le altre cose, a compiere capillari ed approfondite ricerche su notizie e curiosità enologiche la cui origine si perde nella notte dei tempi, mischiando leggenda, immaginazione e realtà. Dopo la rivelazione degli insospettabili legami tra Michelangelo e il Vermentino di Luni, questa è la volta dell'origine del nome del Timorasso, pregiato vino bianco dell'alessandrino, assai rinomato tra i buongustai.
Nata nel 2002 con lo scopo di applicare nuove tecniche alle antiche ricette, per esaltare le proprietà nutritive e organolettiche dei singoli ingredienti, la cucina molecolare ci dice, per esempio che "per creare quell’effetto cremoso della pasta alla carbonara e non usare altri grassi, lo spaghetto non deve superare i 71°C"... facilissimo! Chi di noi non è in grado di servire uno spaghetto a 71°?? Mah... lasciamo perdere la facile ironia e leggiamo cos'ha scritto Vin-Census nel 2009 sulla cucina molecolare!
Dopo i sentori salmastri, intrisi di mineralità marmorea del Vermentino di michelangiolesca memoria, poteva Vin-Census non inventarsi anche i sentori salmastri e salini del seawine, particolarissimo vino autoctono dell'atollo neozelandese di Tokelau, che richiede particolari tecniche di vendemmia e filtrazione?! Vediamo in cosa consiste questa svolta epocale nel mondo del vino...
Quando genio, ironia intelligente e fantasia vanno a braccetto, cari amici lettori, il risultato non può che essere sorprendente... più o meno quanto può esserlo la citazione di una storia completamente inventata su una rubrica on-line di uno dei maggiori gruppi editoriali del nostro Paese. Vi sembra impossibile? Leggete e vi ricrederete!
Se, seguendo le precedenti puntate dedicate alla vera storia di Vin-Census, qualcuno di voi, amici lettori, può avere pensato di avere a che fare con un dispettoso buontempone, questa volta dovrà ricredersi. Da buon viaggiatore astro-enoico, infatti, non poteva non farci una lezione seria (davvero!) su quanto vino e galassie differiscano, in fondo, solo per le dimensioni. La prossima volta che farete ruotare il divin nettare nel calice prima di degustarlo, non potrete non pensare ad Abell 2052!
Ed eccoci arrivati alla quarta puntata di questa serie che ci svela tutti gli scheletri nell'armadio del nostro Vin-Census! Questa volta è addirittura riuscito, suo malgrado, a far entrare in confusione un primario e un assistente medico... e il protagonista del paradossale equivoco non poteva che essere il "solito" nettare di-vino!
Mettetevi comodi, cari amici lettori, in questa puntata della telenovela di Vin-Census scoprirete molto di lui! E non sto parlando solo della sua teoria (super-verificata sperimentalmente) su come vada ruotato il calice con il divino nettare e la giusta forza che ad esso vada impressa. No, no... sto parlando di qualcosa di molto più particolare e... personale. Allacciate le cinture di sicurezza alla sedia e arrivate fino in fondo, non ve ne pentirete! Cin cin!
Visto l'interesse con cui, cari amici lettori, avete accolto la prima puntata, proseguo volentieri il racconto di un volto poco conosciuto del nostro Enzone. Dopo l'idea dei telescopi al vino per aiutare gli amici operanti nel settore enologico, messo in crisi dall'uso del troppo severo e, secondo i suoi studi, poco affidabile etilometro, ecco la proposta seria e innovativa di un apparecchio che potrebbe davvero migliorare la qualità della nostra vita... signore e signori, sono lieto di presentarvi Vin-Census che presenta il truffometro!
Ecco voi, amici terricoli, un'immagine inedita del nostro Vin-Census, trovata per caso mentre girellavo nel web! Conoscendo il personaggio, non sarete meravigliati dal fatto che ai tempi (siamo nel 2010 e dintorni) fosse persino riuscito a guadagnarsi una reputazione di tutto rispetto nel settore enologico, pur senza avere una preparazione specifica, ma "solo" con tanta passione, entusiasmo, ironia, nonchè una grande comunicatività. Sono certo che a molti lettori farà piacere conoscere questo suo aspetto e spero che anche lui apprezzi il pensiero...
Seguo da anni il prof. Zappalà, da ancor prima che lui, grazie allo studio dinamico della perturbazione del moto delle comete nella nube di Oort, scoprisse il magico pianeta di Papalla e riuscisse a decodificare la stele di papalRosetta, trasformandosi così nel mio carissimo amico PapalEnzo. Ho subito apprezzato il suo modo di comunicare che, nonostante sia semplice e immediato, non rinuncia mai al rigore scientifico e alla correttezza formale. Una cosa, però, mi ha sempre lasciato perplesso... la presentazione che fa di sé nella home page di questo Circolo: troppo sintetica, troppo avara di notizie sulla sua carriera professionale! Visto che la curiosità non mi dava pace, con il pretesto di un invito a cena, gli ho rivolto un po' di domande per conoscerlo meglio. Ecco a voi il risultato... vi presento Vincenzo Zappalà, simpatico e affabile astrofisico in pensione, con una parlantina dirompente e un'adorabile erre moscia!
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