Una soluzione decisamente più semplice di quanto potesse sembrare. Basta "non perdere tempo".
Cari amici, ultimamente mi sono preso impegni non da poco e faccio fatica a seguire il tutto. A riguardo vorrei, quindi, ribadire alcuni concetti.
Certo brevi confini ha il nostro tempo.
Scorgiamo i nostri anni e li contiamo.
Ma quale occhio mortale
Ha mai veduto gli anni delle genti?
(Friedrich Holderlin)
Cos'è il tempo? Beh... la domanda è estremamente facile, ma la risposta ancora non esiste o, quantomeno, esistono quasi infinite definizioni. Vediamo di discuterne un po' cercando di restare in ambito scientifico senza slittare verso la filosofia o la psicologia, sempre che ci si riesca. I tre asterischi NON sono dovuti alla difficoltà dei concetti, ma al fatto che si danno per acquisiti i principi base della relatività e della meccanica quantistica.
Cari amici, vi sarete certamente accorti che il blog sta passando un periodo di limitata attività da parte mia. Dato che oltre a uno scopo di didattica divulgativa questo "circolo" vuole essere un punto d'incontro e di scambio soprattutto "umano", è giusto che vi renda partecipi della situazione in cui mi trovo ad agire.
Il tempo profondo fa parte del patrimonio cognitivo umano ma non è sempre stato così. E' una conquista recente che trova ugualmente grandi difficoltà a radicare nella mente umana per via delle sua caratteristiche dimensionali lontane dalla quotidianità, al pari dei grandi temi descrittivi dell'universo
Una domanda, la cui risposta dipende essenzialmente dalla relatività ristretta e che pone ulteriori interrogativi e visioni apparentemente assurde. Un test per capire se si è capito...
Sul fatto che il tempo sia relativo, dubbi non ce ne sono! Ce l'ha spiegato bene Albertino più di cento anni fa e le conferme sperimentali abbondano. Ma fino a che punto sia relativo, forse ancora nessuno lo sa. Forse...
La relatività ristretta sembra applicarsi soltanto a sistemi di riferimento che si muovono a velocità relativistiche. E, invece, quando la scienza si mescola alla filosofia, anche un uomo che cammina può causare paradossi capaci di mettere in crisi il significato del tempo. Discutiamone...
Ormai le astronavi viaggiano tranquillamente nel Sistema Solare e la direzione Terra-Sole (e viceversa) è una rotta molto seguita. Ogni tanto può capitare di assistere a fenomeni non previsti. I problemi nascono quando si vuole calcolare l'intervallo di tempo tra di essi.
In un racconto di fine anno 2015, Cristalli di tempo, il mio alter ego Mauritius, aveva affrontato il problema della minima unità di misura del tempo, immaginabile nel mondo fisico in cui ci troviamo: il cosiddetto tempo di Planck, corrispondente ad una inezia di miliardesimi di miliardesimi di secondo.
A distanza di un paio di anni è giunto il momento di raccontare qualcosa su un'altra grandezza, meglio sarebbe dire piccolezza, chiamata distanza di Planck.
No, non ce l’ho con il riscaldamento globale o con l’odio verso l’anidride carbonica… Sto parlando di tempo misurato dagli orologi. Una domanda a bruciapelo… aspetto molte risposte (illuso… ?).
Un Mauritius inedito ci prende per mano e, con grande delicatezza, ci conduce oltre le barriere del tempo, così come siamo abituati a considerarlo.
A Sergio il tempo per le sue ricerche non bastava mai e la soluzione più ovvia gli sembrò quella di abituarsi a dormire sempre meno, ma non bastava lo stesso! Troppe erano le cose da fare, troppa la Conoscenza che si trovava lì, a portata di mano, ma rimaneva irraggiungibile perché non aveva abbastanza tempo per compiere quell'ultimo passo verso di essa. Doveva esserci per forza una soluzione diversa... forse sarebbe stato sufficiente volerlo con tutto se stesso e sarebbe accaduto! Ma che cosa? Ciò che forse ognuno di noi vorrebbe, ma ha paura a desiderare perché a volte i desideri si realizzano. Ma Vin-Census non teme i propri desideri...
E’ difficile che io faccia pubblicità a libri di astrofisica (non lo faccio nemmeno ai miei…), ma questa volta vorrei fare un’eccezione. Oltretutto, ricordo benissimo l’interesse del nostro factotum SuperMagoAlex (alias Marko) riguardo alla freccia del tempo, all’entropia, ai problemi connessi alla sua possibile inversione, ecc. Bene, questo libro, dal titolo molto indicativo, “Now” (Adesso), sembra fatto apposta per lui (e non solo per lui, penso).
Un po’ di Scienza qualitativa e alla portata di tutti, anche di chi non può vedere la matematica. Un risultato, però, che mostra in pieno il genio di Galileo Galilei.
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