Un'altra ciliegina nata durante uno scambio di commenti con Alberto parlando di effetto fionda. La faccenda si era risolta, ma penso non sia male trasformarla in uno dei saporiti frutti sotto spirito...
In questo secondo articolo costruiamo un esperimento relativo all'urto elastico di due palline, appartenenti a due sistemi diversi. Prima manteniamo fermi i due sistemi e dopo facciamo muovere il primo, rimanendo in ambito galileiano. Cosa succede alla quantità di moto delle due palline?
Beh…, come Celty e Alvy hanno subito compreso, ho cercato di gettare un po’ di fumo negli occhi. In realtà, non importa assolutamente niente quale sia la velocità iniziale di papallo C e nemmeno quali siano le masse effettive dei tre papalli. Ciò che conta è solo il rapporto tra le masse dei papalli A e B e quella di papallo C. Qualsiasi sia la velcoità costante di C, il papallo non riuscirà mai a colpire due volte papallo B!
Ritorniamo su Papalla e divertiamoci con uno degli sport più seguiti dai papalli: l’urto reciproco sul ghiaccio, ovvero il “papallurto”. Il record assoluto planetario è vecchio di molti anni e un aitante papallo vuole a tutti i costi riuscire a batterlo. Vogliamo aiutarlo?
In questo articolo ripropongo quanto avevo scritto tempo fa sull’effetto fionda. Tuttavia, per chi volesse capire che, in fondo, la fisica utilizza sempre le stesse leggi fondamentali, ho aggiunto un pezzo in più che ci ricollega perfettamente alla MQ e all’effetto Compton, all’esperienza di Rutherford e alle sue particelle che tornano indietro. Per non dire della riflessione descritta dalla QED. Un tentativo per generalizzare il più possibile e guardare a 360°. Ormai siete (anzi siamo) tutti cresciuti!
Questo articolo non è facilissimo. Se volete prendervela con qualcuno, però, rivolgetevi a Supemagoalex… Sto scherzando, ovviamente. Ho commesso l’errore di parlare di effetto Compton, uno dei capisaldi nella problematica del dualismo delle particelle, e ora mi trovo invischiato nel gioco del biliardo. Ne sono, però, proprio contento. Vedremo, infatti, come anche i fenomeni quantistici hanno bisogno della fisica classica e in particolare della meccanica. E poi sarà un bel ripasso di matematica!