Il telescopio Webb continua a sfornare informazioni sull'Universo giovane e risulta sempre più chiaro che la crescita e l'evoluzione delle galassie è stata molto più rapida di quanto si credesse fino a pochi anni fa.
Una "saetta" vicino al buco nero.
Gaia sempre e comunque. Una missione fantastica che ha reso pubblica, da pochissimo, la terza serie di dati.
Il miglioramento delle osservazioni porta sovente a problemi di difficile soluzione, se non altro per la mancanza di un parametro atto a determinare i veri e propri limiti di un certo gruppo di oggetti. Ciò che è tuttora un problema quasi insoluto per gli asteroidi, sembra chiarirsi sempre meglio per gli ammessi stellari, grazie soprattutto a GAIA. Possiamo dire che, in fondo, le famiglie sono decisamente più vaste del previsto!
L'ennesimo calcolo relativo a quanti pianeti simili alla Terra dovrebbero esistere nella Via Lattea. Questa volta la statistica è abbastanza valida e i programmi di simulazione sembrano ben fatti. Possiamo anche crederci, ma... che paura!
Ne abbiamo parlato a lungo, ma sembrava un caso isolato. Invece, vi sono ottime possibilità che si sia trovato un nuovo tipo di oggetto cosmico, che potremmo chiamare "oggetto G" o -preferirei- Signor G.
C'è voluto lo strumento ESO's HAWK-I montato sul VLT nel deserto di Atacama per scoprire come la nostra galassia, apparentemente tranquilla al giorno d'oggi, abbia avuto una vita spericolata circa un miliardo di anni fa.
L'immagine che ha raccolto SOFIA sembra proprio un quadro futurista con tutte quelle linee che cercano di esprimere il senso della velocità e del dinamismo. E, invece, è sempre lui, il nostro buco nero centrale galattico che mette in mostra il suo campo magnetico.
Vent'anni di lavoro per la preparazione di GAIA, un'idea chiara in testa già con i pochi dati a disposizione prima della missione e, infine, la conferma, analizzando 1.7 miliardi di stelle osservate da GAIA. C'è da esserne fieri... grande Amina.
Una vera e propria avventura cosmica, quasi un giallo, avvenuta a nostra insaputa. Sembrerebbe avere un risvolto tragico se non conoscessimo l’armonia recondita dell’Universo. Tutto va misurato con il suo metro, non con il nostro.
Una galassia come la nostra è molto ricca in polvere interstellare. Il suo studio è molto importante perché essa rappresenta il prodotto iniziale e finale della vita stellare. Dato che siamo figli delle stelle, sapere esattamente la sua composizione è un aiuto enorme per capire la probabilità di esistenza di altre forme di vita.
A volte le metropoli fanno in fretta a raddoppiare i propri confini. Forse è capitato anche alla nostra città galattica, ma solo perché non si era mai andati a vedere attentamente la nostra periferia, tralasciando certi modelli troppo in fretta accettati senza dubbio alcuno ...
Sembra proprio che la nostra galassia, e le sue amiche del gruppo locale, non siano solo attratte dal superammasso di Shapley, ma siano anche spinte da una zona a bassa densità. In qualche modo, è come se le galassie fossero particelle cariche che vanno da un polo all’altro.
La nostra galassia ha una popolazione stellare non indifferente. Il numero è molto incerto ma si parla di almeno 100 miliardi di stelle (l'un per centro di esse le sta mappando il satellite GAIA). Esse, tuttavia, stanno al loro posto, rivolvendo attorno al centro della Via Lattea, dove regna sovrano il buco nero galattico. Una […]
Sembra proprio che le osservazioni ce l’abbiano proprio contro la materia oscura. Adesso ci si mette anche un nuovo enorme superammasso.
Mentre la NASA sta studiando come trasformare la fantascienza di Star Trek in realtà grazie alla tecnologia Warp Drive, che permetterebbe ad un'astronave di viaggiare a velocità superiore a quella della luce grazie al motore con propulsione a curvatura capace di creare una distorsione spazio-temporale, la fantasia di Vin-Census prende il volo e ipotizza motori neutronici in grado di... ???
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