Cari amici rieccomi tra di voi dopo parecchie settimane di assenza, mi scuserete ma ho avuto impegni lavorativi, imprevisti e cambi di vita piuttosto importanti. Enzo e Barbara giustamente mi hanno dato una bella tirata d'orecchie, quando ci siamo visti a Cortina d'Ampezzo per la conferenza di Enzo al planetario dell'Associazione Astronomica. Ho deciso quindi […]
No, non mi sono convertito agli stupendi varietà televisivi… sto solo parlando di uno scarabeo, considerato tra i meno attraenti, dato che passa il suo tempo a preparare e a trascinare palline di… letame. Eppure, è un astronomo nato!
La nube di Smith è un enorme ammasso di gas che sta per entrare in collisione con la Via Lattea. Sicuramente darà luogo a una nascita stellare parossistica. Quando…? Tra non molto, circa 30 milioni di anni. Speriamo di esserci ancora… Nel frattempo, non sarebbe male cercare di capire che cosa è la nube di Smith. Un regalo spaziale o il risultato di un gioco di bambini, un po' cresciuti?
E’ sempre affascinante poter vedere, ancora in vita, i nostri più antichi progenitori. Sono magari molto invecchiati, ma ci riportano indietro di circa 12 miliardi di anni, quando la nostra galassia aveva creato le sue prime stelle. Una bellissima scoperta, non nuovissima, ma che ultimamente è stata rifinita. Peccato che un così bel lavoro abbia mostrato ancora una volta il pressapochismo di Media INAF e la ripetizione del deleterio sistema del copia e incolla, eseguito senza mai controllare l’articolo originale. Potremmo anche definirlo un piccolo falso che fa coppia con quanto successo, da poco, in merito all’articolo di Rampino sulla periodicità dei crateri terrestri d’impatto e delle estinzioni biologiche.
Da qualunque punto io lo guardi, il cielo è sempre meraviglioso, stupefaciente e sa regalarmi sempre delle grandissime emozioni.... Mi rendo sempre di più conto che le stelle sono sì silenziose, ma hanno sempre parlato a tutti gli uomini ed ora, lo fanno anche con noi... Il fatto che "si mettano in mostra" ogni notte […]
Si parla sovente degli ammassi globulari come veri e propri fossili delle prime fasi dell’Universo, quando gli scontri tra le galassie primigenie e la densità più alta producevano nascite abbondantissime di stelle in spazi molto ristretti. Questi gruppi sono rimasti uniti come piccoli universi isolati. Tuttavia, anche una galassia evoluta e tranquilla come la nostra può ancora creare giovani fossili.
Un lavoro paziente e preciso, un’analisi dettagliata delle immagini più raffinate ed ecco pronto un album fotografico che segue la vita della Via Lattea per ben undici miliardi di anni. Un po’ di commozione, di nostalgia, ma anche tanta emozione.
Due ricerche svolte recentemente hanno portato a risultati estremamente simili, che già si erano ventilati precedentemente. I buchi neri non sono divoratori ingordi, ma sanno stare a dieta e rifiutano banchetti troppo abbondanti. Pensano solo a se stessi e alla loro “linea”? Assolutamente no, la vera ragione è un’altra, ben più importante e generale.
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