Se è vero che, se qualcosa può accadere, è certo che prima o poi accadrà, allora non abbiamo scampo... prepariamoci all'inevitabile!
Sicuramente il nuovo telescopio spaziale Webb permetterà salti di qualità enormi sulla comprensione dell’Universo più lontano. Se pensiamo a quanto ha fatto Hubble, possiamo immaginarci scoperte da brividi da parte del suo fratello maggiore e decisamente più avanzato tecnologicamente.
Sapete che cosa farà il primo anno (2020) della sua attività? Cercherà di risolvere i problemi ancora e sempre aperti relativi a Marte, alla sua acqua e alla sua vita. Lui sì che potrà dirci qualcosa di definitivo…
Cari lettori,
vista la profondità di pensiero e la competenza dimostrata in molti commenti pubblici, nonché conversazioni private, non molto tempo fa uno di voi, il nostro amico Fiorentino Bevilacqua, ha ricevuto l'invito da parte di Enzo a collaborare in modo più fattivo a rendere ancora più infinito questo nostro Teatro del Cosmo. Fiorentino è un biologo professionista e questo è il suo primo gradito contributo, non ho dubbi che ne seguiranno presto altri. CIAK... SI GIRA!!!
Sembrerebbe proprio di sì… a meno che non si ribalti la situazione. Ciò che si è sempre pensato essere una biosegnatura è, invece, qualcosa che si riesce a formare da sola, senza alcuna azione biologica. Le ricerche della vita su Marte dovranno prenderne atto (ma lo faranno?).
Ho cercato la traduzione di cantilever e ho capito che si tratta né più né meno che di una mensola particolare di uso molto comune. Come possa interessare l’astrofisica potrebbe sembrare molto strano. Malgrado non sia un esperto di biologia e nemmeno di scienze delle costruzioni, cerco di spiegarvi brevemente il suo utilizzo nella ricerca di vita aliena. Chi ne sa di più intervenga!
Eccezionale risultato ottenuto per mezzo di un razzo tedesco che ha raggiunto 246 km di altezza, prima di tornare a terra: il DNA che era stato spalmato sulla punta del velivolo è tornato vivo e vegeto. E adesso che dire e che fare?
Benché si continui a parlare di futuri viaggi umani nello Spazio (almeno interplanetario) si sa benissimo che le condizioni di vita sarebbero quasi sicuramente letali per gli astronauti. Oltretutto la loro presenza non sarebbe molto importante, pensando alle raffinatissime tecnologie in grado di svolgere molto meglio il lavoro di un equipaggio con gambe, braccia e organi vari. Finché non si riuscirà a superare la velocità della luce, una Enterprise rimane pura fantascienza. Tuttavia, se proprio fosse necessario, degli ottimi pionieri esistono già. Ovviamente, le ricadute hanno anche un risvolto negativo.