Un attimo di distrazione può cancellare un capolavoro, ma non è mai troppo tardi per rimediare, specialmente se il tempo non costituisce un problema...
Anche se ogni tanto mi fa un po' arrabbiare, il mio caro Vin-Census non finirà mai di stupirmi! Ricordavo di aver letto qualche suo articolo sull'acqua presente nella Luna e lo stavo cercando per linkarlo a quello che ha scritto oggi... et voilà!... ecco che trovo questo, scritto su un altro sito otto anni fa, nel quale parla dello stesso argomento e dà un annuncio a dir poco sconvolgente!! State sereni, futuri turisti lunari (o lunatici?!), Vin-Census ha le prove che le vostre vacanze saranno curate nei minimi particolari!
In realtà, è molto facile parlarne e discuterne per ore e ore, ma -come sempre- senza nessun risultato. Molto meno facile trovarla per davvero e ancora meno facile riuscire a identificarla. Si sta, perciò, preparando la strumentazione adatta per avere le prove, raccolte direttamente nel luogo più facile da investigare, con la minima spesa.
Non era poi così difficile trovarlo, dato che esiste sulla Terra da molto più tempo di noi e ha un volto davvero simpatico, ottimo biglietto da visita per eventuali alieni verdastri dal carattere non disponibilissimo.
Dopo aver preso in giro con ironia e sarcasmo i cosiddetti degustatori "professionisti" del vino, inventandosi storielle come quella sul profumo di secrezione di procione lavatore durante la stagione degli amori, oppure quella della storia d'amore (non a lieto fine, per fortuna) tra Chichitina, una timida molecola di banana, e il nobile lievito Isamilio dei Saccaromici di Cerevisia, Vin-Census, in uno dei rari momenti di serietà, questa volta ci spiega come mai è così critico nei confronti di chi pensa di poter giudicare l'amato nettare.
Il racconto che state per leggere è un lavoro a sei mani, frutto di un processo di elaborazione progressiva di Daniela, Maurizio e Vincenzo (in ordine alfabetico). Adesso non siamo più in grado di dire con certezza chi ne sia l'autore, quindi, se mai non vi dovesse piacere, non saprete con chi lamentarvi di avere perso qualche minuto della vostra vita per leggerlo. Pazienza.
La storia, al momento, non è reale, ma con queste cose non si sa mai, potrebbe diventarlo. In questo caso avrete avuto il privilegio di assistere ad una profezia.
Che siano legati ad una visione religiosa o semplicemente superstiziosa, per il nostro cervello i rituali svolgono l'importante funzione di ridurre il livello di ansia associato al dover fronteggiare situazioni ignote e/o impegnative e/o stressanti. La sola riduzione dell'ansia, si sa, è sufficiente a farci ottenere migliori prestazioni nella prova che si sta per affrontare. Ben vengano, quindi, i rituali, purché fatti con la consapevolezza di ciò che sono in realtà! Guai, invece, a pensare che sia merito della maglietta blu o del cero acceso in chiesa se passerò l'esame: la probabilità di farlo sarà solo e soltanto direttamente proporzionale alla mia preparazione. E affrontarlo con minore ansia perché ho indossato quella maglietta o acceso quel cero, sarà un aiuto importante, ma solo se mi presenterò adeguatamente preparato!
Il nostro Mauritius ha voluto scherzare con alcuni dei rituali più famosi... non ce ne voglia chi ricorre ad essi abitualmente e continui pure a farlo senza sensi di colpa.
"Possiamo perdonare un bambino quando ha paura del buio. La vera tragedia della vita è quando un uomo ha paura della luce."
(Platone)
(a) La matematica è il linguaggio dell'Universo. (b) Anche il vino è Universo. (c) Vin-Census è un matematico.
Per la proprietà transitiva della Conoscenza: se (c) studia (a) e (b)⊂ (a) allora (c) studia (b) per mezzo di (a)... o no?!
Boh! Forse mi sono impapallicolinato perché sono un po' imbranato... sarà meglio che lasci al nostro Vin-Census il compito di dare una descrizione matematica del suo nettare di-vino! Cercate di capirla voi così poi me la spiegate!!
Cosa si nasconde dietro la ricerca di visibilità e consenso che molti di noi tentano di appagare con l'uso dei social? Forse poco, forse niente, forse qualcosa di vitale importanza... come ciò che Mauritius ha fatto trovare al protagonista di questo breve, delicato ed intenso racconto.
Chi ha seguito fin qui le appassionanti vicende di Vin-Census alle prese con il mondo del vino e si è divertito con lui quando ci ha insegnato a ruotare il calice nel giusto modo e con la giusta forza per contrastare la "malefica" forza di Coriolis, oppure quando ci ha spiegato quale posizione del polso e della schiena il degustatore deve tenere per evitare che gli effetti della marea luni-solare spezzino la catena dell'alcol etilico, si sarà chiesto come mai il Nostro Eroe si è allontanato dai blog enologici per tornare ad abbracciare il mai sopito amore per l'astrofisica... i due articoli che propongo oggi forse vi faranno intuire la risposta.
Questo racconto, cari amici lettori, è una vera chicca! Il bello è che l'ho trovato per puro caso mentre guardavo su Google le immagini relative al cono di luce e mi è caduto l'occhio su una che non poteva non essere opera del nostro Enzone (è quella che ho messo in evidenza sotto il titolo di questo articolo). Quindi ci ho cliccato sopra e ho scoperto questo bel racconto e un altro, che vi proporrò presto. Rimanete sintonizzati!
L'ormai ben nota passione del nostro Vin-Census per il nettare di...vino lo ha portato, tra le altre cose, a compiere capillari ed approfondite ricerche su notizie e curiosità enologiche la cui origine si perde nella notte dei tempi, mischiando leggenda, immaginazione e realtà. Dopo la rivelazione degli insospettabili legami tra Michelangelo e il Vermentino di Luni, questa è la volta dell'origine del nome del Timorasso, pregiato vino bianco dell'alessandrino, assai rinomato tra i buongustai.
L’Uomo si era messo in cammino alla ricerca di quello che voleva, ma che non conosceva...
Dopo circa due settimane di “cova” ieri sembra proprio che ci sia stato il lieto evento. Mamma e papà codibugnoli hanno iniziato a fare la spola dagli alberi al nido a un ritmo frenetico, saltellando in modo vivacissimo.
Nata nel 2002 con lo scopo di applicare nuove tecniche alle antiche ricette, per esaltare le proprietà nutritive e organolettiche dei singoli ingredienti, la cucina molecolare ci dice, per esempio che "per creare quell’effetto cremoso della pasta alla carbonara e non usare altri grassi, lo spaghetto non deve superare i 71°C"... facilissimo! Chi di noi non è in grado di servire uno spaghetto a 71°?? Mah... lasciamo perdere la facile ironia e leggiamo cos'ha scritto Vin-Census nel 2009 sulla cucina molecolare!